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Ricordo di Iela Mari


http://it.wikipedia.org/wiki/Iela_Mari
http://www.babalibri.it/dettaglio.asp?col=2&id=86
http://archiviostorico.corriere.it/2010/ottobre/08/Iela_Mari_senso_nei_libri_co_10_101008041.shtml
http://heykiddo.it/novita/ielamari/
http://www.ecoledesloisirs.fr/php-edl/auteurs/fiche-auteur-nvo.php?codeauteur=826
https://plus.google.com/105610170098766826734/posts
http://raccontareancora.blogspot.it/2014/02/salutando-iela-mari.html
http://www.liquida.it/iela-mari/?coolbox=0_99_0_28235329
http://www.hyakuchomori.co.jp/book/author/ielamari/
http://www.hyakuchomori.co.jp/book/enzo_et_Iela_mari/enzo_top.shtml
http://raccontareancora.blogspot.it/2014/02/salutando-iela-mari.html
http://www.letteratura.rai.it/articoli/rosellina-archinto-una-vita-da-editore/13713/default.aspx

SALUTANDO IELA MARI

 SALUTANDO IELA - Essenziale, misurata, poetica, raffinata. L'equilibro di ogni immagine che suggerisce l'armonia di un pensiero, la forza pacata di un'intuizione, di uno sguardo altro su un piccolo frammento di esistenza che si rincorre nella ciclità della vita. In modo naturale. Riservato. Iela capì che per raccontare tutto questo all'infanzia, le parole potevano essere una barriera, un "di troppo" che bisognava arginare per arrivare a colpire corde della sensibilità umana sovente appena sfiorate, date per scontate. Iela ci ha lasciato, eppure, oggi più che mai, nei suoi albi e nelle sue illustrazio percepiamo il manifestarsi di qualcosa di dirompente, pontente. Già, ma cosa? Forse è quella capacità di comunicare in modo sincero, trasparente, inteso, profondo senza perseguire la via degli eccessi, di ogni sorta o tipo di eccesso (cromatico, narrativo, espressivo, ecc...). La sua è la via di una delicata e vibrata semplicità. 

CASINA DI RAFFAELLO

Iela Mari, il senso nei libri senza parole

Bisogna imparare ad avere fiducia nel silenzio per comunicare. Lo sanno, tanto meglio di noi, i bambini che non esitano ad usarlo come rifugio, esattamente come il pianto o le urla. Per fortuna di tutti noi, logorroici esperti di distanza tra significato e strumenti del significare, esiste una esigua pattuglia di illuminati che lavora con passione all' immagine (e al silenzio) per accompagnare i nostri cuccioli nella guerra della comunicazione. In questi giorni avete una occasione rara e preziosa, offerta dalla Casina di Raffaello - ludoteca di Villa Borghese: conoscere una delle artiste più straordinarie e riservate dell' illustrazione per l' infanzia, Iela Mari. La mostra a lei dedicata si intitola «Iela Mari. Il mondo attraverso una lente» ed è una riproposizione di quella promossa in collaborazione con la Fiera del libro per ragazzi di Bologna, dall' Associazione Culturale Hamelin. Cosa ci offre la mostra? Oltre cento opere tra tavole originali, libri, menabò e disegni per tessuti tratti dai lavori più noti come «L' albero, L' uovo e la gallina» o «Il Palloncino rosso». In più, rispetto a Bologna, alcuni adattamenti pensati per la ludoteca di Villa Borghese, consentiranno ai più piccoli di giocare con alcuni dei suoi lavori. Iela Mari ha realizzato nove libri senza parole. Concentrandosi sul senso di un segno, sulla potenza del colore, fino a raccontare, con le sole figure, la natura e i suoi misteri usando un linguaggio visivo immediato e privo di incertezze. Come solo pochi adulti sanno fare, Iela Mari, non si pone l' obiettivo di inventare un mondo per i bambini: cerca con pazienza e sguardo limpido di restituire loro quello che la loro immaginazione e i loro occhi già vedono. La loro gioia è molto più netta delle nostre sclerosi e i loro incubi infinitamente più spaventosi delle storielle con cui cerchiamo di consolarli. Iela Mari fa parte di quel piccolo Pantheon di intelligenze che in Italia comprende Bruno Munari, Leo Lionni, Enzo Mari, marito di Iela e che con lei firma le prime opere. Talenti cresciuti in Accademie dove insegnava il talento di Aldo Carpi, il padre di Pinin. Pubblicati da editori come Rosellina Archinto. La mostra, con le capacità interattive offerte ai più piccoli, è un' occasione davvero feconda per loro. E una lezione costante per noi: «Che cosa vuol dire quello che si vede?». E siamo davvero capaci di trarne le conseguenze? RIPRODUZIONE RISERVATA «Iela Mari - Il mondo in una lente» - Casina di Raffaello, fino al 30 gennaio. Info Pubblico: 060608 (tutti i giorni dalle 9 alle 21); Scuole: 06 42888888 (lunedì-venerdì 9-18; sabato 9-13) www.casinadiraffaello.it info@casinadiraffaello.it - Dai 3 anni
Fallai Paolo
Pagina 16
(8 ottobre 2010) - Corriere della Sera

Iela Mari, il nostro saluto

3
febbraio 3rd, 2014, In Novità, by enricacolavero
Ci sono assenze  che si fanno sentire con discrezione, lasciando un grande spazio bianco tutto intorno, un vuoto che non si colma e senza parole.
lela-mariIeri si è diffusa la notizia della scomparsa di Iela Mari, uno dei nomi più importanti (e di cui essere orgogliosi) all’interno della produzione per ragazzi italiana. Gabriella Ferrano (dettaIela) era nata nel 1932 a Milano, qui all’Accademia di Brera seguì il corso di pittura e incontrò Enzo Mari che frequentava, invece, scenografia. I due si sposano nel 1955 e insieme creeranno una famiglia e alcuni albi illustrati che sono considerati ora dei classici della letteratura per l’infanzia (il primo sarà La mela e la farfalla, edito da Bompiani nel 1960, oggi nel catalogo Babalibri). I loro progetti sono caratterizzati dall’assenza di parole, le loro storie si raccontano attraverso immagini semplici e allo stesso tempo fortemente evocative. Quando Iela proseguirà da sola nel suo percorso di creazione e illustrazione, dimostrerà subito con Il palloncino rosso, nel 1967, di volersi affidare ancora al racconto senza un testo, attraverso le immagini. Il libro, pubblicato daEmme Edizioni grazie a Rosellina Archinto, inizialmente fu apprezzato più all’estero che in Italia dove gli albi illustrati tarderanno un po’ nell’imporre la loro presenza.
images (2)Oggi, dopo tanti anni, è sempre bello ritrovarsi a sfogliare le pagine de Il palloncino rosso, L’albero o L’uovo e la gallina e scoprire che sul capo non hanno  neanche un capello bianco. Sono ancora libri universali, che vanno in giro per il mondo per raccontarci chi era, e resterà sempre, Iela Mari.

Autore dell'articolo

enricacolavero

Trent'anni e non sentirli (quasi). Scrivo e leggo storie.
Altri articoli


SALUTANDO IELA MARI

 SALUTANDO IELA - Essenziale, misurata, poetica, raffinata. L'equilibro di ogni immagine che suggerisce l'armonia di un pensiero, la forza pacata di un'intuizione, di uno sguardo altro su un piccolo frammento di esistenza che si rincorre nella ciclità della vita. In modo naturale. Riservato. Iela capì che per raccontare tutto questo all'infanzia, le parole potevano essere una barriera, un "di troppo" che bisognava arginare per arrivare a colpire corde della sensibilità umana sovente appena sfiorate, date per scontate. Iela ci ha lasciato, eppure, oggi più che mai, nei suoi albi e nelle sue illustrazio percepiamo il manifestarsi di qualcosa di dirompente, pontente. Già, ma cosa? Forse è quella capacità di comunicare in modo sincero, trasparente, inteso, profondo senza perseguire la via degli eccessi, di ogni sorta o tipo di eccesso (cromatico, narrativo, espressivo, ecc...). La sua è la via di una delicata e vibrata semplicità. Gli albi di Iela: dove il senso della misura è la ragion d'essere della bellezza estetica e della ricchezza esistenziale.

Iela Mari

Artiste italienne, née en 1932, Iela Mari a conçu des livres d'une incroyable richesse visuelle. Elle a étudié à l'Academie de Brera à Milan, où elle a rencontré son mari, Enzo. Ils ont réalisé ensemble, à la fin des années soixante, des albums pour enfants d'une grande innovation graphique. Puis, tandis que son mari se consacrait à la création de jeux, de jouets, d'objets et de meubles, Iela Mari a continué seule cette exploration graphique, imaginant un langage à base d'images, destiné aux enfants. En témoigne la série de livres sans texte dont le premier a été Les aventures d'une petite bulle rouge.
Elle est décédée en janvier 2014.

L’AUTRE REVOLUTION DE 1968 Il y a eu une révolution en France en 1968. Ce fut la parution du livre « Les aventures d'une petite bulle rouge ». Rien de maoïste, ni d'ailleurs de papal dans ce programme peu commun. Rien qu'un album pour enfants. Pas d'histoire gnangnan. Pas de phrases bébé. Pas de couleurs cucul la praline. Pas de témoignage. Pas de leçon. Des pages zen, fond blanc, trait noir, tache rouge. Une bulle de chewing-gum sortie des lèvres d'un enfant se métamorphose successivement en ballon, en pomme, en papillon, en fleur, puis en parapluie dans la main du garçon qui l'avait d'abord soufflée. L'idée simple et géniale que l'esprit des petits enfants fonctionne par association de formes. « Je voulais attirer l'attention sur les formes, par rapport au bombardement d'images que la télé produit » déclare l'auteur Iela Mari alors âgée de 36 ans. En 1968 ! Que dirait-elle aujourd'hui face au déferlement non seulement d'images laides mais de propos creux ? Elle se tairait sans doute, comme se taisent ses livres. Pas un mot, dans aucun, mais que de suggestions quant à la course des saisons, au cycle de la vie, à la ronde féconde de l'imagination enfantine, aux éternels recommencements des histoires avec un petit h... Un chêne plantureux planté dans un pré se dénude, se couvre de feuilles, s'anime et change de couleur au fil des saisons, tandis que les oiseaux peuplent et quittent ses branches, et qu'un loir recycle ses feuilles et ses glands ( « L'arbre, le loir et les oiseaux » ) Une poule - gros plan sur le ventre et les pattes- prépare un nid, pond et couve un oeuf duquel sort un poussin qui picore, se blottit, grandit et devient une poule, etc...( « L'œuf et la poule ») De telles évidences, stylisées mais pleines de chair et de sève, brutes mais riches d'éloquence et de poésie, ne pouvaient se déployer que dans l'imagination d'une farouche autodidacte, passionnée par la recherche sur les communications visuelles, appliquée à «penser» ses livres avant de les réaliser, devenue depuis professeur à l'Ecole de Design de Milan ! Au terme de stylisation, Iela Mari préfère d'ailleurs celui de synthèse : «Je pense que pour l'enfant qui cherche à comprendre, la nature est trop complexe. J'essaie de lui rendre les choses claires en créant des images synthétiques, en rendant le réel plus vrai que le réel. Et pour ce faire il faut partir d'une analyse pour arriver à une synthèse, et non l'inverse. Il faut d'abord dessiner tous les détails d'une feuille, par exemple, et puis gommer, gommer...» De tels hommages à la nature, crue, robuste, sans états d'âme ni sensiblerie, ne pouvaient naître que dans le cœur d'une citadine : «Pendant la guerre, à Milan, nous avions faim, dit Iela Mari. J'ai élevé des poules, je sais comment naissent les poussins ! J'aime aussi regarder comment poussent mes plantes vertes. Ce n'est pas le paysage qui m'intéresse. Ce que j'aime, c'est m'allonger par terre dans les bois, sentir grimper une fourmi, me sentir pousser des racines.» Cette paix, ces chatouilles, cette solidité que l'on ressent précisément quand on tourne les pages de ses livres. Sophie Chérer. Extrait de L’Album des Albums, l’école des loisirs, 1997.

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